giovedì 13 settembre 2007

Dopo il V-day ci vorrebbere il V-day post V-day. Pierferdinando Casini commenta: “È stata la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui dovremmo vergognarci perché è stato attaccato Marco Biagi. Si vergognino anche quei politici — ha aggiunto — che pur di stare sull’onda del consenso popolare, hanno mandato la loro adesione”. Il ruffianino dell'oratorio passa all'attacco. Nessuno attacca la buonanima di Biagi quanto piuttosto la legge, o meglio, il modo in cui questa viene applicata!Casini è il male. Per quello che rappresenta, per quel suo voler stare sempre neutrale, sempre col piede in mezzo ad ogni porta, senza mai sporcarsi le mani. Un colpo al cerchio uno alla botte, tipico di una democristianità d'antan. Quelli della Margherita (che sono della stessa forza) sostengono che l'iniziativa di Beppe Grillo «o diventa una seria occasione di rinnovamento della politica o è chiaro che sarà l'anticamera dell'antipolitica». Questi hanno capito benissimo che la palla passa a loro e fanno finta di non capire, fanno gli scemi per non pagare il dazio. Ci sono tre punti e trecentomila firma per una proposta di legge con cui il parlamento dovrà (ma non vorrà fare i conti). E' una proposta di legge di iniziativa popolare contro l'elezione dei politici condannati, la limitazione dell'eleggibilità in Parlamento a due legislature e la preferenza diretta per l'elezione dei parlamentari. Cosa c'é di male in tutto questo? Dobbiamo fare un referendum per chiedere agli elettori se sono d'accordo su una proposta del genere? Dove sta il qualunquismo di cui parlano tutti? Sia chiaro: Beppe Grillo non é né il mio idolo né il risvegliatore della mia coscienza. Ma qui c'é molta meno demagogia di quanto vogliono farmi credere. Qui ci sono tre proposte di legge concrete.
Tutti a dire che Beppe Grillo sta facendo politica e che sia facile per uno come lui raccogliere consensi immediati. La verità é che quelli che sono scesi in piazza non vogliono cancellare la politica, ne vogliono un'altra.