venerdì 11 aprile 2003

Ieri sera Stefano Giaccone.
Grande intensità.
La gente chiacchera e se ne fotte.
Sempre così.
Io e Calo ci rompiamo il cazzo.
Calo ci patisce parecchio perché l'uomo con la chitarra é uno dei suoi idoli di sempre.
La gente che non si ferma mai a pensare.
La gente che non rispetta chi si ferma a pensare.
Maleducazione.
Ovunque.
Io e la Simo fuggiamo.
Due parole davanti a una birra e a un piatto di patatine.
Una birra finisce sul mio piede sinistro e sul tavolo.
Voglia di Thailandia e di qualsiasi altra cosa che non sia Acqui Terme.
Alle due a nanna.

Stamattina.
Terremoto.
Preoccupazione.
Panico da catastrofe.
Il basso Piemonte che trema.
La mia amica Manuela mi viene a salutare.
Cep, Fritz, Ivan, Simone, Steve, Matteino - i felipaini.
La stufetta che torna alla ribalta.
Il cielo plumbeo.

now playing: Paolo Conte, reveries

giovedì 10 aprile 2003

Giovedì mattina.
Freddo cane ad Acqui Terme come a Genova (a GE forse anche di più per via del vento)
Scazzo in negozio.
Solitudine.
Intervengono i crust punk in aiuto.
Exploited.
Due chiacchiere sulla guerra.
Ivan il meccanico.
Focaccia calda e caffé.
Sick of it all.
L'impiegato di banca che compra il greatest hits di John Denver mentre sto ascoltando Le Tigre e si stupisce del fatto che in negozio ci sia un cofanetto di Hank Williams.
Hank Williams, l'inventore dell'emo.
Sono incazzato con Lippi perché ieri sera ha sbagliato formazione. Troppo rinunciatari. Al Nou Camp saranno cazzi da cagare.

Stasera Stefano Giaccone live @ Camarillo.