venerdì 16 novembre 2007
giovedì 15 novembre 2007
Se in qualsiasi ora del giorno vi capita di passare in macchina sulla strada statale 11 sappiate che vi aspettano le code più lunghe della provincia di Milano. Ho girato in lungo e in largo durante gli ultimi due mesi ma una rottura di coglioni come quella di ieri mattina non m'era mai capitata prima. Per andare da Corbetta a Bollate c'ho messo un'ora e venti!!! E pensare che sono solo 26 km...Bisogna attraversare Vittuone, Bareggio e Cornaredo. Il che non sarebbe questa grande impresa se non fosse per l'andatura a passo d'uomo in stampelle che si é obbligati a tenere. Una vera e propria merda, roba al cui confronto i semafori di Monza sono una passeggiata defatigante. Vi do un consiglio: non fate gli alternativi, se dovete andare da Milano a Novara prendete l'autostrada ed evitate le statali. Tanto di paesaggi romantici da vedere non ce ne sono. Solo pianura padana e cantieri a cielo aperto. Stanno rifacendo la viabilità con nuovi passanti e svincoli autostradali da Inveruno a Santo Stefano Ticino.
Rischiate di fondervi il cervello voi prima del vostro tom tom.
Bene, una volta tanto forse questo blog funzionerà da servizio pubblico.
Ma ora passiamo all'invettiva.
La cittadina di Corbetta.
Una caruccia località.
Prima di me ci sono passati i romani, i longobardi, i Visconti, gli Sforza, gli spagnoli, ecc. I problemi sono due: la viabilità comunale e, a quanto pare, una parte considerevole dei suoi 15.520 abitanti. Ieri mi trovavo da quelle parti per visitare un cliente e ho girato come un disperato senza meta per quasi mezz'ora tra sensi unici, strade chiuse e zone a traffico limitato.
La voce del navigatore satellitare stava per mandarmi a fare in culo come di fatto mi c'hanno mandato le tre persone a cui ho chiesto informazioni che m'hanno indicato tre strade diverse nessuna delle quali m'ha portato a destinazione (!). Per non parlare poi della stronza al volante che ti clacsona da dietro appena può perché magari stai andando ai 30 all'ora e sei in difficoltà. Cosa avranno da correre poi? Sei in un centro abitato in mezzo a delle casette in strade strettissime: non puoi schiacciare a fuoco come se fossi in grand theft auto san andreas! A tutto ciò s'aggiunge anche il grande stile con cui una delle sue aziende più rappresentative accoglie i propri fornitori. Non faccio nomi perché tanto non interessano a nessuno. Ma prendo questa azienda come modello della stronzaggine padana. L'altro ieri ho fissato appuntamento con la responsabile acquisti (che tra l'altro la fa sempre cadere dall'alto come se fosse una segretaria di stato) e ieri mi sono presentato alla reception dove ho aspettato cinque minuti prima che qualcuno si degnasse di cagarmi. Poi ho aspettato altri dieci minuti prima che la signora mi facesse sapere, tramite la segretaria, che purtroppo non avrebbe potuto ricevermi perché troppo impegnata. Ora il punto é, come direbbe Renzo Arbore: F.F.S.S.- cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene? Ho perso tutta la mattinata per parlare con sta signora (la chiamo così ora ma vi garantisco che ieri in macchina gli epiteti erano altri). La benzina la rimborsa la mia azienda certo, ma il tempo prezioso e il mio esaurimento nervoso quelli chi me li rimborsa? Forse questa signora era troppo impegnata a capitalizzare / impreditorializzare, forse perché era al telefono con la Brambilla e non aveva tempo da perdere in chiacchere con un venditore di tappeti come il sottoscritto o forse perché stava copulando con l'amministarore delegato. Ogni ragione é valida e giustificata. Quello che non si giustifica é la maleducazione, la totale mancanza di rispetto per chi come lei era lì per fare il suo lavoro. Bastava che fosse scesa un attimo a stringere la mano e a scusarsi di persona che io sarei andato via tranquillo come Fonzie. Certa gente non sa proprio stare a tavola. Io non sono un venditore di aspirapolveri (magari un giorno farò anche quello - chi può dire), vendo materia prima, proprio quella di cui si servono le aziende come quella per lavorare, per far sì che il proprietario e i suoi dirigenti cicisbei si comprino il suv e la villa. Non sto facendo un discorso classista. Dico solo che coi soldi puoi comprare quasi tutto, ma non lo stile. Non tutti sono uguali - per carità e grazie a dio - ma in questo paese c'é una percentuale troppo alta di gente fenomena che si crede manager con il diploma di segretaria d'azienda e detentrice dell'unico know-how imprenditoriale.
Gente che in realtà é in balia del mercato come tutti (del ferro come quello del lavoro) e si riempie la bocca di parolacce come "carriera", "successo" e "record di vendite". Questa gente non mi fa pena. Neanche la loro ingenuità. Del resto siamo in un paese dove la gente ha più paura dei lavavetri ai semafori che degli arrampicatoi sociali come Fiorani...
Comunque, é già la seconda volta che vado lì a vuoto (l'altra volta ero senza appuntamento) e mi sa tanto che se tutto va bene in quell'azienda e in quella città non ci andrò più. Spero soltanto che un domani la signora abbia difficoltà nel trovare del materiale e che mi chieda un'offerta.
Allora sarò io a fargliela cadere dall'alto.
Pisciandole in testa magari.
Rischiate di fondervi il cervello voi prima del vostro tom tom.
Bene, una volta tanto forse questo blog funzionerà da servizio pubblico.
Ma ora passiamo all'invettiva.
La cittadina di Corbetta.
Una caruccia località.
Prima di me ci sono passati i romani, i longobardi, i Visconti, gli Sforza, gli spagnoli, ecc. I problemi sono due: la viabilità comunale e, a quanto pare, una parte considerevole dei suoi 15.520 abitanti. Ieri mi trovavo da quelle parti per visitare un cliente e ho girato come un disperato senza meta per quasi mezz'ora tra sensi unici, strade chiuse e zone a traffico limitato.
La voce del navigatore satellitare stava per mandarmi a fare in culo come di fatto mi c'hanno mandato le tre persone a cui ho chiesto informazioni che m'hanno indicato tre strade diverse nessuna delle quali m'ha portato a destinazione (!). Per non parlare poi della stronza al volante che ti clacsona da dietro appena può perché magari stai andando ai 30 all'ora e sei in difficoltà. Cosa avranno da correre poi? Sei in un centro abitato in mezzo a delle casette in strade strettissime: non puoi schiacciare a fuoco come se fossi in grand theft auto san andreas! A tutto ciò s'aggiunge anche il grande stile con cui una delle sue aziende più rappresentative accoglie i propri fornitori. Non faccio nomi perché tanto non interessano a nessuno. Ma prendo questa azienda come modello della stronzaggine padana. L'altro ieri ho fissato appuntamento con la responsabile acquisti (che tra l'altro la fa sempre cadere dall'alto come se fosse una segretaria di stato) e ieri mi sono presentato alla reception dove ho aspettato cinque minuti prima che qualcuno si degnasse di cagarmi. Poi ho aspettato altri dieci minuti prima che la signora mi facesse sapere, tramite la segretaria, che purtroppo non avrebbe potuto ricevermi perché troppo impegnata. Ora il punto é, come direbbe Renzo Arbore: F.F.S.S.- cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene? Ho perso tutta la mattinata per parlare con sta signora (la chiamo così ora ma vi garantisco che ieri in macchina gli epiteti erano altri). La benzina la rimborsa la mia azienda certo, ma il tempo prezioso e il mio esaurimento nervoso quelli chi me li rimborsa? Forse questa signora era troppo impegnata a capitalizzare / impreditorializzare, forse perché era al telefono con la Brambilla e non aveva tempo da perdere in chiacchere con un venditore di tappeti come il sottoscritto o forse perché stava copulando con l'amministarore delegato. Ogni ragione é valida e giustificata. Quello che non si giustifica é la maleducazione, la totale mancanza di rispetto per chi come lei era lì per fare il suo lavoro. Bastava che fosse scesa un attimo a stringere la mano e a scusarsi di persona che io sarei andato via tranquillo come Fonzie. Certa gente non sa proprio stare a tavola. Io non sono un venditore di aspirapolveri (magari un giorno farò anche quello - chi può dire), vendo materia prima, proprio quella di cui si servono le aziende come quella per lavorare, per far sì che il proprietario e i suoi dirigenti cicisbei si comprino il suv e la villa. Non sto facendo un discorso classista. Dico solo che coi soldi puoi comprare quasi tutto, ma non lo stile. Non tutti sono uguali - per carità e grazie a dio - ma in questo paese c'é una percentuale troppo alta di gente fenomena che si crede manager con il diploma di segretaria d'azienda e detentrice dell'unico know-how imprenditoriale.
Gente che in realtà é in balia del mercato come tutti (del ferro come quello del lavoro) e si riempie la bocca di parolacce come "carriera", "successo" e "record di vendite". Questa gente non mi fa pena. Neanche la loro ingenuità. Del resto siamo in un paese dove la gente ha più paura dei lavavetri ai semafori che degli arrampicatoi sociali come Fiorani...
Comunque, é già la seconda volta che vado lì a vuoto (l'altra volta ero senza appuntamento) e mi sa tanto che se tutto va bene in quell'azienda e in quella città non ci andrò più. Spero soltanto che un domani la signora abbia difficoltà nel trovare del materiale e che mi chieda un'offerta.
Allora sarò io a fargliela cadere dall'alto.
Pisciandole in testa magari.
Iscriviti a:
Post (Atom)