lunedì 18 settembre 2006

Lo dico da un pezzo: Cep dovrebbe fare lo sceneggiatore per Tarantino. Sentite qua: un commando di gobbazzi a volto coperto proveniente dalla provincia di Alessandria (io, lui e Tato) attera con l’elicottero in Honduras sull’isola dei famosi, prende in ostaggio i partecipanti al gioco e minaccia di fare una strage se la Juventus F.C. non viene riportata in serie A subito. Ceccarini freddado per via della sua toscanità, pistole puntate alla testa, panico, terrore, corpi spappolati, teste divelte e, perché no, una bella gangbang con Bernarda Lessa protagonista.
Domani sera il nostro tour farà tappa a Crotone. Sold out da mesi chiaramente. Siamo un po’ come i Rolling Stones. Quest’anno abbiamo deciso di fare un regalo ai piccoli centri, di modo che tutti almeno una volta nella vita abbiano la possibilità di vederci dal vivo. La realtà è che siamo scesi in serie B di nostra spontanea volontà.
E comunque, vogliamo parlare di Stronzetti Provera e Guido Rossi? No, và…non ne ho più voglia…
Mi è bastato vedere Trezegol gonfiare la porta avversaria..e i sogni di gloria del toro bruscamente ridimensionati da un giocatore dell’Udinese che si chiama Felipe (eh eh…).

Nella buona e nella cattiva sorte bianconeri fino alla morte.

Il fax dell’ufficio è tempestato di roba tipo: “L’evento dell’anno! Creare ricchezza in tempi rivoluzionari, un appuntamento unico per imprenditori e manager che vogliono sviluppare un approccio vincente e anticonvenzionale alle sfide che attendono ogni impresa” (!). Si tratta di uno dei tanti simposi organizzati da uno dei tanti esperti di “human performance management” e “customer satisfaction” che si terrà nella sala congressi di uno dei tanti Hotel Plaza del nord Italia. Siamo tutti invitati, noi del commerciale, ad ascoltare questo tizio che molto umilmente si autoproclama “leader indiscusso dei business thinkers” nonché autore del testo sacro: “Funky Business”, in cui si sostiene che al giorno d’oggi l’unica cosa che fa ballare il capitale è il talento perché non è più possibile fare gli imprenditori in modo traditional, bisogna essere funky (!).
Bisogna “emozionare il mercato con lo smart branding perché viviamo in un’economia in cui la conoscenza e il capitale intellettuale sono le fonti del vantaggio competitivo.
E ancora: “Fabbricanti di passione di tutto il mondo unitevi: è arrivata la nuova frontiera della motivazione”! Braccia rubate all’agricoltura, anzi alla cesoiatrice…vogliono fare il doppio turno in azienda…qualcuno di questi ciarlatani farebbe proprio al caso nostro. Oppure al mio: gli farei rispondere al telefono quando i clienti mi sollecitano le consegne oppure qualche bella contestazione di non conformità di materiale. Così fanno da parafulmini al posto mio…sarei proprio curioso di vedere cosa s’inventano in certe situazioni…
Cazzo ma vi rendete conto?!? Chissà quanto grano tirano su questi bibitari per sparare ‘ste bucinate…e chissà quanti bibitari presenzieranno! Disgustorama.

lunedì 11 settembre 2006

Sabato ero a Torino e, oltre a una dozzina di cd usati, ho portato a casa anche: “When the light is mine”, dvd antologico dei R.e.m. e i nuovi Chad Van Gaalen e The Black Neon. Partiamo da quest’ultimo: ho ascoltato il primo pezzo in cuffia alla fnac ed ero convinto che per sbaglio avessero messo su Flow Motion dei Can. Ho schippato al pezzo successivo e…cazzo, Roxy Music!!! L’ho preso subito senza andare oltre come fanno di solito i veri bibitari. Ora sono a casa che l’ascolto e alla terza traccia mi sono già quasi rotto ¾ di mischia…per fortuna il pezzo numero 7 è di nuovo krauto al 100%...ok, ci può stare dai, anche se chissà quando lo riascolterò di nuovo. Invece Chad Van Gaalen mi convince di più. Quando ascolto pop voglio che sia intrattenimento di qualità altrimenti preferisco ascoltare i Master Pipes Of Jajouka (…dico sul serio!).
Io non so se sto tizio è il trend del momento ma so per certo che a me già garba di più delle Cocorosie (a proposito, se comprerete per sbaglio la ristampa di “It’s hard to tell…” di Karen Dalton sono sicuro che porterete i dischi delle cocorosie al negozio d’usato più vicino). Red Hot Drops è già una droga! Mi ricorda Lost Weekend dei Wall Of Voodoo (a proposito, quelli sì che erano che dischi!). Non so perché o forse sì ma mi è venuta voglia di Psychedelic Furs e allora vai di Forever Now…

Gente, facciamo cagare, lo so…neanche quando gioco alla play station dopo aver bevuto più di mezza bottiglia di verdicchio a cena riesco a fare una cagata come quella che hanno fatto a Rimini quei due idioti che rispondono al nome di Kovac e Boumsong…sarà meglio che incominciamo a mettere il culo in carreggiata al più presto altrimenti ai santi saremo già lì a progettare la squadra per il prossimo anno… diofà…

P.s. Rispondete alla mia domanda: c’è qualcuno di veramente gobbo nella nuova dirigenza?

mercoledì 30 agosto 2006

Parliamo di un capolavoro assoluto: “Gentlemen” degli Afghan Whigs.
A 19 anni ti piace perché é rock’n’roll, a 30 diventa uno dei testi sacri come Blood On The Tracks, White Light White Heat White Trash e 2 dei Black Heart Procession, uno di quei dischi che impari a memoria come fa un credente con le preghiere.
Leggi tra i testi per trovare qualche frase che s’attagli alle tue relazioni andate in frantumo nel corso degli anni e la trovi sempre.
“You got indecision and indecision is my enemy”.
Tutto il disco é amore spirituale contro amore sensuale. Quasi mai uno scontro ad armi pari. Spesso alla fine vince solo l’astio ma è un campionato vinto sul campo (non come quelli che vince l’Inter…); é l’amore che non riesce ad andare al di là delle contingenze carnali (“she wants love and I still want to fuck”) oppure é puro e semplice livore distillato.
“I’ve got a dick for a brain and my brain is gonna sell my ass to you”.
Può tanta animosità portare a una catarsi? Non credo proprio. Diciamo che non si tratta esattamente di un saggio sulla mistica dell’amore. Non è il disco ideale per quegli uomini che non chiedono mai ma lo è per quelli che non smettono quasi mai di essere tali, nel bene e soprattutto nel male.
“Tonight I go to hell”.
Greg, sei un grande.

venerdì 25 agosto 2006

D-Day: War's over, man. Wormer dropped the big one.
Bluto: Over? Did you say "over"? Nothing is over until we decide it is! Was it over when the Germans bombed Pearl Harbor? Hell no!
Otter: Germans?
Boon: Forget it, he's rolling.
Bluto: And it ain't over now. 'Cause when the goin' gets tough... [thinks hard]
Bluto: the tough get goin'! Who's with me? Let's go! [runs out, alone; then returns]
Una raccolta di Hall & Oates è il mio disco dell’estate. Sì, avete capito bene, stronzetti indie…ridete pure...
“Private eyes” è una presenza fissa nella penna mp3 che porto al collo quando vado in bici.
Hand clapping mentre pedalo seguendo il ritmo: “private eyes – clap clap – they’re watching you – clap clap – they see your every move..”. Tolgo le mani dal manubrio, rischio di sbandare e di farmi male sul serio, ma credetemi, non riesco proprio a farne a meno.
Al di là dei revival Hall & Oates sono dappertutto (Ok Go, Phoenix, vogliamo parlarne?) e non soltanto nelle colonne sonore dei film dove il Richard Gere degli anni '80 fa il gaggio con le tipe.
Musica nera fatta da bianchi. Musica commerciale. Quel cazzo che volete, tanto io non devo convincervi di niente. Rinfacciate il successo a qualcun altro.
“oh oh oh here she comes, she’s a maneater…a fuoco nelle mie orecchie mentre mi alzo sui pedali e affronto la salita – questo è il mio doping.
Umberto Eco la definirebbe “musica gastronomica” che serve solo a soddisfare i palati.
Benissimo il mio è un palato finissimo. Trust a pirla.

giovedì 24 agosto 2006

What came first, the music or the misery? People worry about kids playing with guns, or watching violent videos, that some sort of culture of violence will take them over. Nobody worries about kids listening to thousands, literally thousands of songs about heartbreak, rejection, pain, misery and loss. Did I listen to pop music because I was miserable? Or was I miserable because I listened to pop music?

Con la bici sul Bric Berton ieri mattina... già provincia di Savona...1'000 metri...un panorama mozzafiato che non rivedevo da anni...sono tentato di andare a farmi un giro ma sto tempo di merda non promette nulla di buono...

...see the sky is about raining...(Neil Young)

mercoledì 23 agosto 2006

Gente, eccomi qui di nuovo.
A grande richiesta.
Preoccupatevi pure.
L'avete voluto voi.
Chi mi conosce sa che aggiorno il blog solo quando sono nella merda.
Chi mi conosce sa che sono nella merda.
Chi mi conosce lo sa.
Alberto Tomba.

Let everybody know.

Il passaparola é già stato attuato quindi non c'é bisogno che stia qui a raccontarvi la rava e la fava.
Basta che andiate nell'archivio del blog per capire.
I primissimi scritti.
Ci siamo capito, no?

Sono ancora ferie ma non ho un fatto un cazzo.
Dipende da me, comunque.
Il prossimo anno o vado in Canada o vado a New York tre settimane. Lo giuro.

Agosto mi sta sui coglioni da sempre.
Sto andando in bici come un invasato. Mai fatto tanti km così in vita mia (se vado anche nei weekend di settembre/ottobre arrivo a quota 1'000 km quest'anno - non é poco per un impiegato che può andarci solo al sabato/domenica e ad agosto...).

Di questo mese salvo solo:
- la mia bici
- la splendida rimpatriata tra felipiani offerta da Emi, Matte, Intort, Giorci e Ics. Una serata memorabile...
- Archie Shepp ad Acqui Terme, sì avete capito bene!!! Il vecchietto ormai é un po' bollito (ha ottantanni) e non può più fare roba tipo "fire music" (collasserebbe9 ma é pur sempre uno dei grandi. Negli anni '60 era un radicale, roba del tipo: "i figli della borghesia bianca siano avvertiti: non suoneremo più la musica dello zio tom!". Proprio questa ha suonato invece. Pianoforte, sax tenore, clarinetto. Classic che più classic non si può. Alla fine si é scoperto anche lui era figlio di Duke Ellington. Comunque sia, una leggenda. Ed era ad Acqui Terme, altro che Deschamps e Birindelli (...a proposito, stendiamo un velo pietoso...).
- la presenza costante e preziosa del Cep.
- Mec e Casi, due amici che non sentivo da parecchio tempo.
- Tato e Calo, se hai bisogno ci sono sempre.
- i miei colleghi: la zia Patri, Angelo e Ciccio Pasticcio che quando non mi sentono scrivono sempre.
- Francesca, Cinzia, Simona, Manuela, mia cugina Elisa e tutte le donne che mi hanno dato un motivo per uscire di casa.
- tutte le donne che vorrei portarmi in casa.
- il mio lettore mp3 della creative da 8 giga.
- Midlake e I Love You But I've Chosen Darkness.

e altre cose che mi verranno in mente...e che vi dirò...
L'altra notte ho sognato che i Perturbazione facevano una cover di "marinai" delle Orme.

keep in touch, felipiani di tutto il mondo...ne ho in serbo moltissime per voi.