Tra le cose più sgradevoli che possono capitarvi se siete pendolari della famigerata linea ferroviaria Acqui-Genova c'é sicuramente il dividere lo scompartiento con due o più abitanti di Campo Ligure...la palma del dialetto più brutto che abbia mai sentito in vita mia é il loro, complimenti...mai sentito un idioma così aspro e brutto a sentirsi...(lo dico da appassionato di dialetti)...sembra che abbiano qualcosa sotto la lingua mentre parlano, una specie di contrattura che li fa pronunciare le "L" e le "R" in modo osceno...per non parlare poi di quegli intercalare affermativi con "sci" al posto di "sì"...che dire...un paese dove piove quando ovunque c'é il sole, massimo produttore nazionale di nebbia...il paese si ripecchia nel suo dialetto (e viceversa)
Unammerda.
mercoledì 15 ottobre 2003
domenica 12 ottobre 2003
Domenica pomeriggio. Niente campionato. I bianchi a Saluzzo. Sonnolenza e scazzo. Un tuffo nel passato ci sta tutto.
All'ultima fiera del disco mi sono comprato dieci 45 giri da un francese che li metteva tutti a un euro l'uno. Mi sono tolto alcuni sfizi.
Un giorno prender? questa merda e la getter? giù dalla finestra a mo’ di frisbee per poi rimpiangere subito l’averlo fatto.
GEORGE MICHAEL: ”Careless Whisper” (1984)
Un classico. La voce di George in primis, poi il chitarrino frocino e il sax pacchiano alla Supertramp fanno il resto. La classe non è acqua, ragazzi....
Ho sempre odiato gli Wham ma in questo pezzo il “re dei pompini da cesso” raggiunge le vette inarrivabili che solo il grande Brian Ferry riusciva a violare sovente.
OLIVIA NEWTON-JOHN: “Physical” (1984)
Let’s get physical…I wanna get physical, let me hear your body talk…prima colazione a base di cereali, cibi macrobiotici, integratori e tavolette di cioccolato vegetale. La baggiona sulla trentina che molto goffamente cerca di seguire gli esercizi davanti alla TV. Questo sembrerebbe l’immaginario evocato. In realtà è la copertina a spiegare tutto. Olivia “bagnata/sudata” sulla copertina” vale da sola l’aquisto del prodotto. La palestra qui è un espediente per parlare d’altro. La vera ginnastica è il sesso!
BAND AID: “Do They Know It’s It’s Christmas Time?” (198
Il super gruppo inglese in aiuto dei bambini africani. Ma che bravi...unammerda. Commozione. Rassegnazione. Disgusto. Tutti insieme appassionatamente nel "vulimmusebbene" finale con tanto di sing-along e campanelli natalizi fatti col synth. Minkia se è emo. Feed the world. Tagliate Galeazzi.
CHIC “Good Times” (1979) / ROD STEWART “Do You Think I’m Sexy” (1979)
Stesso anno di grazia, due hit single della madonna. Vogliamo discutere il genio indiscusso di Nile Rodgers? Metti su la puntina e dopo mezza frazione di secondo il piede comincia subito a battere il tempo. Gli Chic stanno alla dance come i Beatles stanno al pop. Per quanto riguarda il grande Rod, c’è gente che ha inserito questo pezzo nella lista degli album da evitare vergognandosi di averlo ballato nella propria adolescenza. Nella lista dei giornali da evitare io ci metterei volentieri “quel” giornale e quel “giornalista”. Sulla copertina una dedica: “Acheté le 22/05/79 offert par mamam”. Tenerezza, compassione, vomito.
DAVID BOWIE “Let’s Dance” (1983)
Un piccolo gioiello. L’ultimo guizzo del duca bianco prima del vero oblio.
"Metti le tue scarpe rosse e balla il blues sotto la luna piena". Alla consolle Nile Rodgers. Punto.
THE POLICE “Every Breath You Take” (1983)
Il mio primo radio-registratore mi fu regalato per la mia prima comunione. Un rudimentalisssimo Sharp che caricavo spesso a mo’ di ghetto blaster sulla FIAT 128 bianca di mio padre per viaggi interstellari tra la pianura padana e le montagne dell’appennino ligure. Questo é stato molto probabilmente il primo pezzo in assoluto che abbia registrato dalla radio. Storia.
GAZEBO “I Like Chopin” (1983)
Ho visto gente limonare per la prima volta con questo pezzo in sottofondo. Il classico festino in garage pre-adolescenziale…il salto da Vamos A La Playa a questo era davvero breve. Uno shock. E poi “Vacanze di Natale”, Premiatissima, Gigi Sabani, Toto Cutugno, i Matia Bazar, Carmen Russo su Playboy, Pruzzo contro Platini, la disfatta di Atene, Bum Bum Mancini e Luchinelli…che anno, il 1983...
MICHAEL JACKSON “Billie Jean” (1982)
Thriller. Basta la parola. La perfezione della negritudine nonché il capolavoro di Quincy Jones. Una sola domanda: ma il tigrotto che tiene Michael in braccio sulla copertina è un peluche?
DURAN DURAN “A View To A Kill” (1985)
Il mio hit per l’estate 1985, l’ultimo rantolo dei Durans. Il video era pacchianissimo ma efficace. Il film 'nammerda, la colonna sonora pure. Il lato B è lo stesso tema riarrangiato e orchestrato da un certo John Barry. Non so se mi spiego. “Dance into the fire”. Ho sempre sognato da piccolo di possedere questo 7”. Un compito andato male non me lo permise. Adesso è mia alla faccia di mia mamma e del maestro Protto.
All'ultima fiera del disco mi sono comprato dieci 45 giri da un francese che li metteva tutti a un euro l'uno. Mi sono tolto alcuni sfizi.
Un giorno prender? questa merda e la getter? giù dalla finestra a mo’ di frisbee per poi rimpiangere subito l’averlo fatto.
GEORGE MICHAEL: ”Careless Whisper” (1984)
Un classico. La voce di George in primis, poi il chitarrino frocino e il sax pacchiano alla Supertramp fanno il resto. La classe non è acqua, ragazzi....
Ho sempre odiato gli Wham ma in questo pezzo il “re dei pompini da cesso” raggiunge le vette inarrivabili che solo il grande Brian Ferry riusciva a violare sovente.
OLIVIA NEWTON-JOHN: “Physical” (1984)
Let’s get physical…I wanna get physical, let me hear your body talk…prima colazione a base di cereali, cibi macrobiotici, integratori e tavolette di cioccolato vegetale. La baggiona sulla trentina che molto goffamente cerca di seguire gli esercizi davanti alla TV. Questo sembrerebbe l’immaginario evocato. In realtà è la copertina a spiegare tutto. Olivia “bagnata/sudata” sulla copertina” vale da sola l’aquisto del prodotto. La palestra qui è un espediente per parlare d’altro. La vera ginnastica è il sesso!
BAND AID: “Do They Know It’s It’s Christmas Time?” (198
Il super gruppo inglese in aiuto dei bambini africani. Ma che bravi...unammerda. Commozione. Rassegnazione. Disgusto. Tutti insieme appassionatamente nel "vulimmusebbene" finale con tanto di sing-along e campanelli natalizi fatti col synth. Minkia se è emo. Feed the world. Tagliate Galeazzi.
CHIC “Good Times” (1979) / ROD STEWART “Do You Think I’m Sexy” (1979)
Stesso anno di grazia, due hit single della madonna. Vogliamo discutere il genio indiscusso di Nile Rodgers? Metti su la puntina e dopo mezza frazione di secondo il piede comincia subito a battere il tempo. Gli Chic stanno alla dance come i Beatles stanno al pop. Per quanto riguarda il grande Rod, c’è gente che ha inserito questo pezzo nella lista degli album da evitare vergognandosi di averlo ballato nella propria adolescenza. Nella lista dei giornali da evitare io ci metterei volentieri “quel” giornale e quel “giornalista”. Sulla copertina una dedica: “Acheté le 22/05/79 offert par mamam”. Tenerezza, compassione, vomito.
DAVID BOWIE “Let’s Dance” (1983)
Un piccolo gioiello. L’ultimo guizzo del duca bianco prima del vero oblio.
"Metti le tue scarpe rosse e balla il blues sotto la luna piena". Alla consolle Nile Rodgers. Punto.
THE POLICE “Every Breath You Take” (1983)
Il mio primo radio-registratore mi fu regalato per la mia prima comunione. Un rudimentalisssimo Sharp che caricavo spesso a mo’ di ghetto blaster sulla FIAT 128 bianca di mio padre per viaggi interstellari tra la pianura padana e le montagne dell’appennino ligure. Questo é stato molto probabilmente il primo pezzo in assoluto che abbia registrato dalla radio. Storia.
GAZEBO “I Like Chopin” (1983)
Ho visto gente limonare per la prima volta con questo pezzo in sottofondo. Il classico festino in garage pre-adolescenziale…il salto da Vamos A La Playa a questo era davvero breve. Uno shock. E poi “Vacanze di Natale”, Premiatissima, Gigi Sabani, Toto Cutugno, i Matia Bazar, Carmen Russo su Playboy, Pruzzo contro Platini, la disfatta di Atene, Bum Bum Mancini e Luchinelli…che anno, il 1983...
MICHAEL JACKSON “Billie Jean” (1982)
Thriller. Basta la parola. La perfezione della negritudine nonché il capolavoro di Quincy Jones. Una sola domanda: ma il tigrotto che tiene Michael in braccio sulla copertina è un peluche?
DURAN DURAN “A View To A Kill” (1985)
Il mio hit per l’estate 1985, l’ultimo rantolo dei Durans. Il video era pacchianissimo ma efficace. Il film 'nammerda, la colonna sonora pure. Il lato B è lo stesso tema riarrangiato e orchestrato da un certo John Barry. Non so se mi spiego. “Dance into the fire”. Ho sempre sognato da piccolo di possedere questo 7”. Un compito andato male non me lo permise. Adesso è mia alla faccia di mia mamma e del maestro Protto.
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